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Cartolina celebrativa del XXV anniversario della fondazione della Palestra Ginnastica Ferrara, 1905 Cartolina celebrativa del XXV anniversario della fondazione della Palestra Ginnastica Ferrara, 1905 Ferrara, collezione privata

Il XIX secolo segna grandi cambiamenti per le pratiche sportive anche a Ferrara. Da una parte si compie il processo di trasformazione di alcune discipline “militari” in giochi ludico-sportivi (scherma, ippica) parallelamente a una relativa e progressiva borghesizzazione degli stessi; dall’altra si registra la diffusione di nuove pratiche sportive (la bicicletta, la ginnastica) tali da portare il Ferrarese a grandi successi anche a livello internazionale.

Ferrara è storicamente «città di grandi colpi di spada» come affermava il marchese Aldobrandino d’Este già nel 1360, e numerose sono le memorie che riconducono a maestri di scherma, senza contare che nel Cinquecento la strada degli Spadari vantava botteghe artigiane buone manifatturiere di armi, tanto che esemplari costruiti alla corte d’Este giunsero fino a Londra. Ma è nel XIX secolo che la scherma conosce una repentina evoluzione: nel 1803 nasce a Ferrara, sotto la guida del maestro Giuseppe Giuliani Bolognini, una vera e propria scuola di scherma e nel 1848 l’arte viene inclusa tra le attività ludico-sportive della città. Il 18 giugno del 1854 con l’accademia di sciabola, spada e bastone, nacque un sodalizio che vantò alla propria guida in qualità di presidenti Giorgio Bassani e Folco Quilici, oltre a Giuseppe Garibaldi, nominato presidente onorario in occasione di un suo passaggio a Ferrara e al quale l’associazione rimase intestata fino al 1880, per poi prendere il nome di “Circolo ferrarese di scherma”. Il successo di questo sport nel territorio ferrarese si misura dal grande numero di gare e duelli che vennero disputati (fino a 27 in un anno) e raggiunse l’apice negli anni 1870-1915, mentre il 7 gennaio del 1891 il circolo si aggregava alla Società dei Negozianti. La terza generazione di tiratori concittadini può anche vantare un campione autentico (ma questa è storia più recente) come Carlo Gandini, che nell’aprile 1905 vinse le finali per la partecipazione alle Olimpiadi di Atene e fu proclamato campione italiano. Ad Atene Gandini arrivò secondo nel fioretto per maestri. Un altro riconoscimento di prestigio arrivò nel giugno del 1910: Giuseppe Agnelli salutava la città nel “nome di Andrea da Ferrara” inventore della “spada flessibile”. Diventato un punto di ritrovo per la Ferrara “bene” nella prestigiosa sede del Castello estense, il circolo vide bruscamente spezzate le proprie attività dalla prima guerra mondiale, per rinascere solo nel 1924.

In quel trentennio aureo per la scherma, precisamente il 12 luglio 1879, nei locali di palazzo Beltramini di via Brasavola nacque la Palestra Ginnastica Ferrara (oggi nota come PGF), grazie all’iniziativa di Francesco Vallini, Alfonso Manarini – il futuro “caposquadra d’oro” che guiderà la squadra per 50 anni –, Vittorio Pagani, Massimo Patrignani e Giorgio Fabbri, allievi del maestro Eugenio Folchini, concordi nella necessità di promuovere “la cultura e lo studio della ginnastica per sviluppare le forze fisiche nonché animare i soci con pubblici esperimenti”. La PGF fu indubbiamente la prima vera gloria sportiva ferrarese la cui fama oltrepassò prima i limiti del territorio nazionale e poi anche internazionale. La prima uscita ufficiale risale al 6 agosto 1880 con un saggio ginnico, primo di una lunga serie di successi. In tempi ancora pioneristici per l’atletica leggera – che mosse i primi passi attorno al 1907 – nel concorso nazionale di Torino del 1898 il “palestrino” Carlo Marchiandi saltò con l’asta metri 3,40, cinque centimetri in più rispetto al primato ufficiosamente detenuto dalla Russia.

Nel corso della sua storia la PGF produsse cinquantasette titoli italiani individuali nella pesistica e cinque titoli italiani a squadra nella sezione sollevamento pesi. Partecipò cinque volte, con i propri rappresentanti, alle Olimpiadi: a Londra nel 1908 la squadra della PGF, capitanata da Alfonso Manarini, meritò il sesto posto per la ginnastica di gruppo.

Nell’estate del 1881 entrò in scena l’aeronautica dell’epoca. A fine giugno si tenne lo spettacolo «ginnastico-aereonautico» con il pallone volante alla Mongolfier, «Dandolo»: il pallone sosteneva un trapezio per acrobazie, sul quale compivano prodezze ginniche il francese Blondeau e il ferrarese Conti.

Tornarono in voga anche l’ippica – storico sport “ferrarese” insieme alla scherma – e il tiro nazionale, precisamente nel 1883 grazie alla costituzione della Sezione di Tiro a Segno all’interno della Società della PGF. Alla fine dell’anno, presenti le autorità statali del tempo, si tenne una «gran giornata di tiro a segno, con ampia partecipazione». Nell’ultimo decennio del secolo la PGF moltiplicò le discipline sportive a tutto campo: salto con l’asta, salto in lungo, ginnastica artistica, ecc.

«Un connubio indissolubile» quello tra il ciclismo e la città di Ferrara. Sport dai natali francesi (Pierre ed Ernest Michaux ne furono gli inventori), “la bicicletta” arrivò in Italia solo dopo aver occupato, ovviamente, i boulevard di Parigi, oltre che le sue piazze e le piste dei suoi ippodromi, e attraversato i territori d’Inghilterra e del Belgio. In Italia la prima corsa ciclistica di contorno si disputò a Padova, il 25 luglio 1869, in coda a una gara ippica nella piazza grande Vittorio Emanuele, mentre la prima vera corsa su strada fu la Firenze-Pistoia (33 chilometri), svoltasi il 17 marzo 1870 alla presenza di 17 partecipanti. E sempre in quell’anno, il 2 giugno, si disputò una corsa per velocipedi sul Montagnone di Ferrara. Da ricordare anche la prima prova dei ciclisti ferraresi, che il 24 luglio 1896 si misurarono in uno sport ancora d’élite sulla distanza di 4 chilometri e mezzo da Pontelagoscuro al Caffè del Doro.

Altre discipline approdarono nel Ferrarese solo sul farsi del Novecento, differenziando ulteriormente lo sport della zona e caratterizzandolo sulla base del territorio. Nel 1911 nacque sulle rive del Volano l’Associazione Canottieri, mentre il calcio, che ha qui origini piuttosto complesse, può trovare un termine ante quem nel 1907, quando nell’oratorio salesiano di via Coperta venne fondato il circolo polisportivo ars et labor, lontana origine della squadra calcistica locale, la Spal, che tuttavia avrebbe esordito ufficialmente solo nel 1919.

La prima maratona che si tenne nella città estense risale al 1909, in occasione dei 30 anni della PGF ed è raccontata da un cronista della «Gazzetta Ferrarese» che scriveva per l’occasione: «si è cercato con diligenza un percorso piano e senza frequenti passaggi a livello, cercando specialmente con indicazioni precise, i punti più difficili, affrontando soccorsi frequenti per i possibili bisogni di corsa. Il servizio sanitario è affidato oltre che alla benemerita Croce Verde e agli Egregi Sanitari del Comune, anche ai volontari soci della Croce Rossa e Umanitaria. A questa Maratona oltre ai favoriti il marinaio Russo, Blasi, Fraschini, De Maria (Pirulein) sono iscritti anche Armando Pietri fratello di Dorando e il ferrarese Umberto Piazzi».

EB, 2011

Bibliografia

Alberto Ghisellini, Un secolo di sport a Ferrara, «La Pianura», 1982, n. 1, p. 193; Giordano Marzola, Lo sport, in Storia Illustrata di Ferrara, a cura di Francesca Bocchi, Milano, Aiep, 1989, IV, pp. 1041-1056; Dino Giglioli, Ferrara: un secolo di sport e cultura, s.l. [ma Ferrara], Chiarioni, 2002; Il libro: Ferrara e la bicicletta, «Sport città Ferrara», 2006, n. 1, p. 7; Giulio Cassai, La scherma a Ferrara, «Sport città Ferrara», 2006, n. 2, p. 3.

 

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