"Non solo la lotta di interessi, non solo la lotta di classe predicata dai socialisti, ma una vera e completa rottura di tutte le consuetudini di rispetto, di obbedienza, fu una delle caratteristiche del movimento operaio nel momento più acuto dello sciopero.
Per questo i proprietari rimasero tanto sorpresi e impressionati, e parlarono tanto di ribellione dei contadini e di rivoluzione sociale. Vi furono realmente delle scene quasi selvagge. Padroni accolti con insulti e trattati con disprezzo, intere stalle di bovini che morivan di fame e di sete perché i boari in sciopero si rifiutavano persino di aprire le porte, sordi ai loro muggiti lamentevoli. Chi transitava per la strada si sentiva oggetto di poco piacevoli improperii. Se era in vettura gli scioperanti lo seguivano coll'augurio che si rompesse il collo, e lo ammonivano che presto la vece sarebbe mutata: tutti i signori sarebbero andati a piedi e tutti i poveri in carrozza!
Io lo dico francamente: mi pare che a queste manifestazioni violente si sia dato un peso esagerato. Le storie delle vere rivoluzioni raccontano ben altri episodi." (pp. 141-142)
Pietro Niccolini (Ferrara, 1866 - 1939) è stato un personaggio centrale nella vita ferrarese dei primi tre decenni del Novecento: sindaco di Ferrara, membro della giunta provinciale, presidente del secondo Consorzio di Bonifica (San Giorgio) e della Cassa di Risparmio di Ferrara, protagonista di molte istituzioni culturali locali. Il suo raggio d'azione non si limitò alla provincia d'origine: protagonista dell'Associazione nazionale dei comuni italiani e del partito liberale, deputato al parlamento poi senatore, presidente della Confederazione nazionale agraria, vicepresidente della Federazione nazionale dei consorzi di bonifica, membro del Consiglio superiore dell'agricoltura e del Consiglio superiore del lavoro.
Clicca qui per scaricare Pietro Niccolini, La questione agraria nella provincia di Ferrara. Il versuro, la boaria, le partecipanze, i latifondi, gli scioperi, la disoccupazione, Ferrara, Bresciani 1907