"Si direbbe che quasi tutti i Comacchiesi congiurino a che nessun pesce riesca a sfuggire dalle loro mani. Sicché, una volta entrata l'anguilla nel lavoriero, potrebbesi dire col Poeta:
Lasciate ogni speranza o voi che entrate.
Una pesca attivissima è infatti eseguita in tutti i rami del canale Palotta. Essa viene operata a mano da un numeroso stuolo di Comacchiesi, i quali talvolta raggiungono il numero di mille. E' la pesca detta a mano de' poveri. Questi pescatori stanno esposti tutta la notte all'imperversare della procella, e quando hanno guadagnato molto, si partiscono una lira per ciascuno; quando la pesca è piccola, la quota non è che di quindici centesimi, e talvolta le immense fatiche e gli innumerevoli patimenti non sono ricompensati da alcun frutto" (pp. 22-23)
Ettore Friedländer (Ferrara 1853 - Roma 1925) fu tra il 1881 e il 1919 direttore dell'Agenzia Stefani, la principale fonte di informazione dell'Italia liberale, strettamente legata alle politiche governative, interne ed estere. Meno note sono le sue vicissitudini giovanili: mentre frequentava la Scuola superiore di commercio a Venezia, tentò di modernizzare, con il sodale Enea Cavalieri, la pesca nelle valli comacchiesi. Ottenuto l'affitto dal comune, dovette abbandonare il progetto nel giro di pochi anni, per la strenua resistenza della popolazione locale. Si dedicò allora al giornalismo, a Trieste e a Roma, giungendo giovanissimo all'importante posizione che avrebbe conservato per quasi quarant'anni.
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